_IL VISCONTE DIMEZZATO
La bipolarità, il continuo sforzo di due persone in una: da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore dell’oppressione, dall’altra l’uomo libero da tutto, tranne che dalla propria cultura. Calvino narra di queste due metà ponendo il soggetto in due corpi; l’uno, il Gramo, risulta onestamente maligno e l’atro inquietantemente benevolo, il buono. I soggetti dovranno tramite le proprie esperienze discostarsi dalla cultura per riunirsi con la natura, rifondendosi in un essere unico non più incompleto. La rappresentazione è atta a modificare il significante dei soggetti, creando un punto di vista contemporaneo sul tema. La biporalità viene reinterpreta nel genere, ponendola come parte femminile e parte maschile in continuo scontro tra di loro. La comprensione  della propria natura pone il soggetto dinanzi al proprio IO, il quale ormai si riunisce in un’amplesso dove le due parti  risultano alleate e non più rivali.
_MOBY DICK
Il contrasto, l’esistenza del nero è confermato solo dalla presenza del non nero, il principio di differenziazione è alla base della rappresentazione del romanzo di Melville. La narrazione alimenta, sul piano cognitivo, l’ossessione dell’essere umano per l’irraggiungibile. La mancanza si evince all’interno dalla gerarchia del Pequod, nell’ossessione di Achab, che trasla il volere d’imposizione della cultura sulla natura; nell’estenuante inseguimento alla balena bianca. La rappresentazione è quindi atta ad introdurre lo spettatore in una sfera semiotica, che analizza la storia sulla base dei principi semiotici e rende gli attanti della storia dei simboli. Achab non riuscirà mai a conquistare il suo oggetto del desiderio, ma risulterà come uomo romantico che rincorre il sublime rimanendone inevitabilmente sopraffatto. Allo stesso modo la rappresentazione e dei tempi decisivi della narrazione  ponendo  l’attenzione sull’esistenza del “bianco” in contrapposizione del “nero”.
_CANDIDE
Il Candide di Voltaire si fa testimone di quella sfiducia laica e razionale nei confronti dei progetti e nei disegni provvidenziali della metafisica, soprattutto di quelli di stampo religioso. In questo senso, il Candide si fa portatore dell’ideale dell’Illuminismo di combattere l’ignoranza e di smontare le filosofie fondate su dogmi e principi di autorità, come quella di Pangloss. Il rifiuto dell’ottimismo più semplice e scontato è una diretta conseguenza di un’osservazione non cieca del “migliore dei mondi possibili”, che nel romanzo è invece attraversato da soprusi, violenze e tragedie di ogni tipo e natura, di cui il terremoto di Lisbona è solo una delle manifestazioni più eclatanti. La rappresentazione reinterpreta il Candide in una donna , la quale per esperire la ragione e raggiungere l’esperienza dovrà attraversare deserti ed oceani per raggiungere il lume della ragione. Nel tragitto il Candide esaurirà la sua mancanza di esperienza conoscendo diverse culture.
_VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA
L’incoscienza del soggetto di fronte all’ignoto permette alla curiosità di correre libera nell’ideologie degli esploratori, che introducendosi sotto la spessa crosta terrestre, scavano nelle proprie paure. La rappresentazione modifica gli attanti, ponendo il soggetto in un adolescente ignoto alle passioni; il quale diventa esploratore della pubertà, la caverna prende l’aspetto di un corpo femminile, la luce cangia in toni scaldati dalla carne, raffreddati dalla inesperienza.
La risoluzione delle curiosità porta i protagonisti ad ottenere il proprio oggetto del desiderio, la definizione delle curve morbide disegnate dalla luce porta lo spettatore ad avere una comprensione ostica delle immagini, ponendolo in una stasi adolescenziale che genera la curiosità per le passioni.
La narrazione porta i soggetti a vivere esperienze soprannaturali, rendendoli spettatori di una natura composta da elementi reali, ma resi irreali dal contesto.
Le immagini ricreano questo processo, estraniando il corpo femminile dal suo contesto,  il quale risulta formato da cavità e curve generanti nuovi  simboli.
 
_FAUST
L’ambizione, la figura di uno studioso che vende la propria anima al diavolo in cambio di giovinezza, sapienza e potere nel simbolo della grandezza dell’uomo, nella sua instancabile ricerca della verità e aspirazione verso l’assoluto. La rappresentazione  riporta sul piano  simbolista il tema del satanico e  della solitudine di   lucifero dopo la caduta dagli inferi, con un particolare omaggio a Franz Von Stuck. L’uomo che dopo aver ottenuto la conoscenza assoluta  si riconosce in un’esistenza sterile e priva di  mancanze , la quale non è più in condizione di generare una storia. Le  immagini ricontestualizzano l’uomo pre-romantico nell’uomo moderno, incapace di emozionarsi   dinanzi alla natura , in quanto  ormai la cultura in cui è inserito, lo ha plasmato fino a renderlo un essere con qualunque possibilità ma paralizzato dal libero arbitrio. Il contratto composto da parole perde d’importanza, la lettura risulta  opposta alla realtà al fine d’incidere maggiormente  una ferità sul soggetto, il quale non può più essere niente, se non il nulla.
 
_LA COSCIENZA DI ZENO 
La lascività, la “malattia” di Zeno gli impedisce di identificarsi con il mondo concreto.  
Egli prende tuttavia coscienza di queste sue imperfezioni; per questo è ben lieto di modificare le proprie esperienze. Gli altri uomini, invece, convinti di essere perfetti, restano cristallizzati in una condizione di immutabilità, ovvero negano ogni possibile miglioramento. Il processo di guarigione del protagonista si baserà quindi in buona parte su una presa di coscienza nei confronti della propria personalità e si realizzerà nell’accettazione dei propri limiti. La rappresentazione reinterpreta con un’immagine singola la paralisi  cristallizzata del soggetto di fronte alla propria impossibilità di esperire il suo desiderio . La rassegnazione risulta la  corretta strada per essere un uomo  aperto al miglioramento, i continui tentativi di elevarsi dalla natura per diventare cultura, giacciono caduti  sul terreno, come i pensieri  futuri  in potenza,  precipitano nel momento in cui diventano possibilità. Lasciando il soggetto in una stasi ipotetica  spezzabile solo dalla propria natura.   
_DR. JEKILL & MR. HYDE
La sostanza, l’elemento che permette all’animo umano di essere la propria  cultura subita.  
L’analisi del male e delle ambiguità  dell’individuo  genera lo “sdoppiamento” che caratterizza ed è presente in ogni essere umano e che si configura come una rottura dell’integrità della persona, come la scissione del Bene dal Male e, in definitiva, come lo “sdoppiamento” della stessa coscienza umana. La rappresentazione reinterpreta gli attanti e rende  il destinante   doppio, come la coscienza, non è più una sostanza ma una condizione  sociale dove l’immagine necessità di costruirsi su dei canoni culturali che annullano la natura. L’immagine di Hyde che né risulta  e quindi per propria necessità costruita  per vendersi nella società. Il fondo irreale e la luce dura che incide il soggetto  reinterpretano la  posizione che gl’individui devono necessariamente assumere per risultare come uomini inseriti.
_ DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA
Il desiderio di essere , nel Don Chisciotte ogni cosa può essere soggetta a diversi punti di vista, il che fa perdere chiaramente l’esatta concezione della realtà. L’accumularsi di situazioni in cui lo stesso oggetto dà origine a interpretazioni dei due personaggi diametralmente opposte senza che nessuno dei due prevalga sull’altro, che trasformano la realtà a seconda della prospettiva con cui la si guarda, incutono nel lettore quella sensazione di incertezza irrisolvibile.La rappresentazione  reintepreta la connotazione delle immagini fonetiche usate da Cervantes, immortalando la figura  dei cavalieri nello sfocato ad indicare l’impossibilità di essere superiori alla natura , allo stesso modo la lunga esposizione  cerca di staticizzare l’infinito scorrere delle acque.Gli  elementi vengono reinterpretati nel tentativo di porre l’attenzione  sull’immensa impotenza dell’uomo moderno di fronte ai temi  ai quali si riferisce.Ponendo l’uomo dinanzi ad un nuovo sublime divenuto il messaggio mediatico  al quale sottoposto.
________________________________________________________________
 
_Mancanze
a cura di Filippo Tommaso Ranalli
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. IL CONTENUTO PRESENTE IN QUESTA PUBBLICAZIONE NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO, INTERAMENTE O IN PARTE, MEMORIZZATO O INSERITO IN UN SISTEMA DI RICERCA DELLE INFORMAZIONI O TRASMESSO IN QUALSIASI FORMA E CON QUALSIASI MEZZO , SENZA IL PREVIO CONSENSO SCRITTO DELL’ AUTORE 
_Mancanze
Published:

_Mancanze

_Mancanze riproduce, attraverso la tecnica fotografica, i testi che simboleggiano la cultura occidentale da Cervantes a Calvino, al fine di indiv Read More

Published:

Creative Fields