Oggi parliamo di PATRIARCATO FOR DUMMIES, scritto da Eugenia Nicolosi ed edito Giulio Perrone Editore. Il visual di oggi, è l'inesorabile pugno chiuso, nato tra il 1923 e il 1924 come saluto del Rotfrontkämpferbund (Lega dei Combattenti del Fronte Rosso) e divenuto poi il simbolo di tante lotte a difesa dell'umanità. Tra alcuni dei più importanti passaggi storici ricordo il contesto della lotta proletaria, l'anatomia opposta del saluto nazista, o alla tshirt indossata da Nadya Tolokonnikova delle Pussy Riot e ai manifesti del Black Lives Matter (2013)

Oggi ne parliamo con un tema mai banale, di seguito, alcuni dettagli circa la storia e qualche nota sull'autore che spero vi coinvolga. 

“O si è felici o si è complici” è uno degli assiomi da cui questo libro parte per intraprendere un viaggio tra le voci e le istanze del femminismo intersezionale: da una parte chi lotta ogni giorno per disinnescare meccanismi violenti che compromettono la qualità della vita di ogni persona e dall’altra chi fa da megafono alla cultura dominante che, tra stereotipi e bias, non è che una gabbia per gli oppressi ma anche per gli oppressori. Da qui il racconto di esperienze e vite vissute da chi è attraversato dalle intersezioni e si fa testimone di come i femminismi si incontrino con temi quali omotransfobia, razzismo, classismo, abilismo, body neutrality o sex work. Da che parte stare, quindi? E perché schierarsi? Eugenia Nicolosi con Patriarcato for dummies si è affiancata alle protagoniste e ai protagonisti delle lotte sondando diversi terreni di battaglia: quelli fisici, come le istituzioni, le strade, le piazze; e quelli teorici, come pornografia, gender pay gap, linguaggio, maternità, per cercare di comprendere e dare risposte a domande che riguardano il dove siamo, come siamo arrivati e quanto colma sia la misura. In altre parole: trovare una via per dissolvere le disuguaglianze.