U L T I M A T R A C C I A
Il tempo eserciterà sempre una sorta di violenza sull’uomo. Per far fronte ad essa è stata inventa la fotografia, la quale contribuirebbe, infatti, al folle tentativo di opporsi allo scorrere del tempo, al bisogno di lasciare una traccia. Le fotografie presenti in quest'album sono state prelevate dalle lapidi del cimitero comunale di Urbino, tramite un censimento fotografico, selezionando quelle più sbiadite e alterate dai segni del tempo e dalle intemperie atmosferiche. Le immagini sono poi state stampate su carta lucida, ritagliate e incollate a mano all’interno di queste pagine. Questo piccolo leporello è stato pensato come monumento per cercare di salvare il ricordo dei volti che contiene. Con tutta la sua fragilità cerca di essere una struttura del ricordo, dichiarando automaticamente i limiti e le difficoltà di questo utopico desiderio dell’essere umano. Fin dal suo atto costitutivo, quindi, si rivela apertamente come un tentativo fallimentare di appellarsi al potere illusorio della fotografia di vincere il tempo.
