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GEOMETRIC/LIME/EGYPT

GEOMETRIC/LIME/EGYPT
Si tratta del primo approccio alla ricerca progettuale, svolta ad ottenere la realizzazione di una capsule collection mista, abito e accessorio.
Frutto di una continua sperimentazione creativa, e una ricerca visiva e formale svolta nel periodo estivo di giorno in giorno, questo laboratorio si basa interamente sulle visite a mostre, musei ed esercizi, “task”, da svolgere e caricare in una piattaforma virtuale: “creative hub”.
Piccole consegne tra le più svariate, ad esempio, disegnare un oggetto di uso quotidiano o immaginarsi un ipotetico nuovo font, creando una sorta di mondo parallelo, una ipotetica musa, e una storia sulla quale poi far combaciare il tutto.
“Geometria quotidiana per un futuro lineare”.
Questa frase suonava come un annuncio: “geometria quotidiana cerca futuro lineare di bella presenza”.
Da qui approfondisco il mondo virtuale, nasce una personalità contorta e allo stesso tempo decisa, forte e dalle idee chiare, determinata a non farsi influenzare da nessuno.
Collegato all’oggetto scelto, il rompicapo a stella, questa ipotetica musa, vede il mondo attraverso linee rette, luci e ombre, spigoli e tramite le forme geometriche confonde la realtà per illusione e viceversa.
È stato proprio il laboratorio 2, di Patrizia e Samantha Fiorenza, ad avvicinarmi agli accessori e a farmi da input, catapultandomi in quel mondo.
Questo progetto, resta fedele a tutti gli spunti precedentemente trovati.
Gli schizzi vengono man mano rielaborati e portati avanti graficamente.
I colori, suggeriti fin dall’inizio, sono presenti nelle foto scattate al museo Egizio di Torino e nell’allestimento di una casa privata di uno scultore ad Orsera, in Croazia.
Grigio chiaro e scuro, come un oggetto dello stesso colore colpito dalla luce o messo in ombra, lime come il fascio di luce che colpisce un oggetto e come variazione dell’oro, per renderlo più forte e in contrasto ed infine il color ruggine che segna l’agire del tempo in una superfice, come le sculture, le pareti del museo, il legno, spesso presente come struttura, e il cuoio.​​​​​​​
Tre borse: “oggetto”, “xl” e “doppia”, pensate come continuazione degli abiti, i colori scuri segnano dettagli e trasposizioni di ombre.​​​​​​​
Tre paia di scarpe: “sandalo”, “decolleté” e “tronchetto”, come cresce la tomaia diminuisce l’altezza e il volume del tacco, che da sospeso a indicare il mondo virtuale, arriva a toccare terra, avvicinandosi sempre più al mondo reale.
Forme scultoree, strutture semirigide, statiche e nette, le linee si alternano curve e rette.
Lucia Villanova
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